Il suo corpo flaccido iniziò a barcollare. Cadde. Lo
avevano strappato alla vita come il vento strappa le
foglie dagli alberi in autunno. Mimì guardò la
scena impassibile, inarcando il sopracciglio destro,
poi abbozzò un sorriso sdegnato.
Aveva un dardo giallo conficcato nel collo con
appeso un piccolo cartellino nero: “M. Âme-
noire”.
Il mercenario poteva ora rivendicare il suo
compenso.
Il mercante di speranza
Alle spalle, sempre più vicine le urla dei predoni,
ma ecco laggiù la salvezza. Finalmente il
caravanserraglio! L’agognata tregua lungo
quell’interminabile e pericoloso cammino. Il
tempo di ristorare sé e le proprie bestie.
È ora di partire! Le massicce porte si aprono, un
tuffo nella tempesta. Ancora dopo giorni la sabbia
sibila e toglie il respiro.
ma ecco laggiù la salvezza. Finalmente il
caravanserraglio! L’agognata tregua lungo
quell’interminabile e pericoloso cammino. Il
tempo di ristorare sé e le proprie bestie.
È ora di partire! Le massicce porte si aprono, un
tuffo nella tempesta. Ancora dopo giorni la sabbia
sibila e toglie il respiro.
Scene di ieri, paure di domani
- Eccolo là! - gridò l’esattore delle tasse.
Le due montagne di nervi così, si avvicinarono
sicure al bancone su cui il poveretto aveva
appoggiato le misere casse di frutta che aveva da
vendere: poche susine, mele e pere per di più
bacate.
- Non ho più nulla, mi rimangono solo la
compagnia del tarlo che sta consumando il mio
sgabello e la mia dignità, che state consumando
vessandomi l’esistenza! -
Le due montagne di nervi così, si avvicinarono
sicure al bancone su cui il poveretto aveva
appoggiato le misere casse di frutta che aveva da
vendere: poche susine, mele e pere per di più
bacate.
- Non ho più nulla, mi rimangono solo la
compagnia del tarlo che sta consumando il mio
sgabello e la mia dignità, che state consumando
vessandomi l’esistenza! -
La Sig.ra maestra
Il suo sguardo era duro come pietra, la chiamò, la
fece avvicinare alla cattedra e la rimproverò
amaramente; poi prese la sua bacchetta di giunco e
le colpì le nocche delle mani con tutta la forza che
aveva.
Senza piangere si diresse nell’angolo dietro la
lavagna, faccia al muro.
Due tacche rosse le segnavano le mani, ma i suoi
occhi verdi non la tradirono, mai si sarebbe fatta
scappare una lacrima!
fece avvicinare alla cattedra e la rimproverò
amaramente; poi prese la sua bacchetta di giunco e
le colpì le nocche delle mani con tutta la forza che
aveva.
Senza piangere si diresse nell’angolo dietro la
lavagna, faccia al muro.
Due tacche rosse le segnavano le mani, ma i suoi
occhi verdi non la tradirono, mai si sarebbe fatta
scappare una lacrima!
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