Mia madre era ogni giorno più preoccupata e mio padre sempre più provato. Scherzando diceva che i reni gli avevano fatto una cattiva riuscita e quando tornava dalla dialisi, sembrava che lo avessero rivoltato come un calzino. Io non sapevo cosa fare, mi sentivo impotente ed incapace anche di una buona parola.
Avevo poco più di vent’anni, lavoravo in un bar e una mattina, mentre preparavo il solito cappuccio a Carlo, lessi sul giornale accanto a lui:”… effettuato con successo il primo trapianto di rene da vivente ad opera del Chirurgo Aldo De Maria…”.
Un brivido.
Non so come, ma riuscii ad avere un contatto per risolvere il caso di mio padre, mi sentivo felice, potevo salvarlo. Finalmente mi contattarono per gli esami di rito, tornai a casa toccando quasi in soffitto con le dita per la felicità, decisi di dirlo prima a mamma.
Quando la vidi sbiancare capii che qualcosa non andava. Piangendo mi supplicò di non dire nulla, ché non avrei mai potuto essere compatibile; ma io non mi arresi!
(Tema: L'inganno - Max 1000 caratteri)
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