Introspezioni cosmiche

Sentiva l’aria sfiorarle il viso triste in
quella notte tiepida. Lei, piccola ombra
danzante al chiaro di luna.
I suoi occhi mal celavano un’assenza e il
suo sguardo si perdeva nel cercare di
capire quale fosse la strada per
raggiungere le stelle; là dietro le nuvole
di smalto grigio che maliziose
sussurravano i loro segreti alla luna.
Poi si rasserenò e sorrise, mentre una
cicala scoppiava d’amore.

I gran signori

Zona di lusso come i due piedi che si
poggiarono sul suo sgabello.
Non guardò oltre l’orlo dei pantaloni per
misura, ma sicuro era un signore.
Iniziò a lustrare le belle scarpe di
vacchetta. Finito prese le 20 lire.
I due piedi fischiarono ad un taxi e non
curanti pestarono una pozza.
Gli schizzi bagnarono Rino, che preso il
suo sgabello se ne tornò al rione.
“Che i signori se le spazzolino da soli”.

L’anima della foresta pluviale

Dopo mesi passati in isolamento, quello
che sentirono le sue orecchie gli sembrò
più un referto di guerra, che un obiettivo
ragguaglio.
Le persone mal convivono e
l’individualismo prevale, anche in un
gruppo di impavidi ricercatori.
Poco male, la sua esperienza nella foresta
era stata comunque travolgente e ogni
notte sognava l’immensità di quegli occhi
neri che come alta marea l’inondavano
d’oblio.

Succo d’Eva

Non sapeva scegliere, cuore o cervello?
Difficile dividerli, ma era un continuo
tiro alla fune tra quei due, che da sempre
si contrapponevano senza comprendersi.
È difficile pensare senza sentire, forse
peggio sentire senza capirci niente.
Tutte quelle voci che le si affollavano in
testa, invadenti, deliranti.
Decise lei per tutti.
Col viso color del mosto, ora aveva l’aria
serena, senza più pensieri.

Parabolicamente: son grano o granaglia?

Mi chiese se avevo un referente,
qualcuno che potesse garantire per me.
“No, ma sono onesto e zelante”
Dapprima ghignò, poi scoppiò a ridere.
“Un po’ pochino direi”
“Vede, io credo che il male del nostro
tempo sia che il grano buono viene
gettato fra i sassi come volgari granaglie,
ancor prima che possa fruttificare, ma io
sono speranzoso. La vita è lunga e il
tempo non è certo una linea senza fine”.