Chi troppo mangia nulla “scacca”

Un ghigno scemo si era disegnato sul viso 
del corpulento avvocato. Un rivolo di fumo 
si alzava da quello schifo di sigaro 
che teneva nell’angolo destro della 
bocca e che mi faceva pizzicare gli occhi.
Prendendo il suo cavallo per la testa, 
diede un colpo secco al mio alfiere, 
che cadde sconfitto.
Che intelligenza rimanere col re 
ed il suo ronzino, contro il mio 
“indifeso” sovrano.
Ormai è patta!

“...ma il treno dei desideri, dei miei pensieri all’incontrario va…”

Al contrario di ciò che si pensa,
la vita non può, né deve essere 
sempre presa di corsa. Siamo frenetici, 
ansiosi, indaffarati, arrabbiati, spesso 
solo per arrivare a capire di aver 
perso per strada molto, se non tutto.
Mi piacerebbe essere come una 
locomotiva a vapore, che sferragliando
felice si gode serenamente il paesaggio, 
il cielo, gli uccelli e le nuvole.
Uno sbuffo di vapore dopo l’altro.

Fossi Archimede!

Come una vecchia locomotiva a vapore,
corro lungo gli infiniti binari
dell’esistenza, e nel viaggio attraverso
boschi e città, cieli tersi e uragani.
Tenace guardo oltre ogni altura e
trattengo il fiato, sfidando il buio di ogni
galleria.
Dicono che il mio sferragliare sarà lo
stesso per sempre, ma forse è più vero il
contrario. So bene che ogni treno ha in
serbo un arrivo.
Spero solo in una spirale.

Ferrinfiore

Tornato da un lungo viaggio, che per
troppo tempo aveva sbalzato la mia
mente in una realtà alterata e distorta,
capii che ero a casa.
Ero teso, ma mi sarei sciolto in un
abbraccio, se ci fosse stato qualcuno ad
accogliermi.
Poi vidi penzolare qualcosa da un ramo
della quercia. Era una scritta che avevi
fatto per me, col fil di ferro, ormai
mangiato dalla ruggine.
“Bentornato” lessi singhiozzando.