Lo sguardo perso. Stava aspettando. La porta si
aprì e l’ometto con gli occhiali in punta di naso gli
fece cenno di entrare. Aveva la fama di essere
esperto di vergati.
Guardò il giovane negli occhi, gli spiegò ciò che in
cuor suo già sapeva. La forma di quelle parole
poteva essere solo di chi, frustrato, avrebbe voluto
correre via, senza però riuscire a muovere un solo
passo.
Lui era come Godot.