La
vita è breve, ma lungo è il cammino,
e
il mio cuore oggi, sembra quello di un bambino
affascinato
dal mondo, a volte sconcertato,
ma
che oggi si sente leggero, perché in te è rinato.
Spesso
non ti ho creduto, spesso non ti ho considerato,
ma
oggi che rinasco, capisco che infondo ti ho sempre cercato.
Sei
sempre stato lì e in silenzio mi guardavi,
sperando
che un giorno capissi, e tendessi verso te le mie mani.
Sei
stato come un faro, che mi ha sempre illuminato,
mi
hai sempre pazientemente aspettato,
di
giorno, di notte, con la bonaccia o con
il mare dei miei pensieri in tempesta,
tu
sempre eri là che mi guardavi, senza mai una protesta.
Mi
sentivo capace di camminare solitario,
senza
te, che l’unica cosa che facevi, era guardarmi bonario.
Poi
un giorno ho capito, forse una folgorazione,
dopo
quell’evento nefasto che mi ha fatto da sprone.
E
ti ho visto ancora lì, dolce, su quello scoglio
e
mi son sentito piccolo e solo pieno di stupido orgoglio.
Avvicinarmi
a te non è un gioco,
sto
ancora superando dure prove, ma sempre ti invoco.
Certo,
ti chiamo, perché sempre risposta c’è
sempre,
anche quando a volte vacillo e mi sembra che tu non sia più con me,
Ma
tu ci sei, ci sarai come ci sei sempre stato,
e
la tua forza è di non farmi mai sentire giudicato,
perché
non mi imponi di vivere la vita come vuoi tu,
ma
mi lasci libero di scegliere, e ancor di più
di
sbagliare e cadere e capire e ricominciare,
in
questo grande amore, che è la vita che mi hai voluto dare.
(Ha partecipato al Premio Letterario Internazionale "Verba volant, scripta manent" online per poesia, casa editrice Verbaniana. Edizione I)