Le passò accanto come uno qualunque, ad un tratto
piroettò su se stesso con uno scatto repentino!
Sfilò da un fustino che aveva sottobraccio, una
gerbera rosa, e con un inchino strampalato e
malfermo, gliela puntò sotto il naso.
Poi senza dir nulla, alzò lentamente gli occhi neri,
grandi ed acquosi.
Un sorriso immenso gli incorniciò il viso mentre
diceva:”Un fiorellino dal vostro Clown
Clandestino!”.
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