Era già lì, quasi carponi annusò l’aria. C’era
sempre lo stesso fetore. In quel posto molti dei
suoi erano scomparsi, come risucchiati da quella
pozza di viscoso catrame che gorgogliava di
continuo. Piccole e grandi bolle svogliate
scoppiavano sulla sua superficie.
Si avvicinò di scatto, sta volta aveva ben poco da
sacrificare: un po’ di carne, qualche osso e poche
gambe di sedano appassite.
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