Nella cabina eravamo tutti seduti e muti come
sempre. I motori pensavano a ronzare.
Il segnale!
Mi alzai, ero l’ultimo della fila.
L’aria era ancora più gelida la notte e l’atterraggio
sarebbe stato a dir poco umido.
Mi sporsi dal portello i miei compagni non si
vedevano più, respirai profondamente e chiusi gli
occhi.
Un balzo e volai giù in picchiata come un falco
pellegrino a caccia delle sue prede.
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