Terrore mongolo

Un segnale di fumo sulla collina, poi il cupo suono
del corno risuonò per tutta la vallata.
Il gonfalone con l’astore nero era immobile.
Gli occhi a mandorla, chiari e inumani, freddi e
calcolatori, non lasciavano trapelare alcuna paura.
Era di gelo!
Alzò la scimitarra, la sua lama balenò da lontano e
per un attimo mi accecò.
Un urlo agghiacciante lasciò tutti di sale.
Pregammo di morire subito.

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