Non so nulla del mio futuro, sono però certa che ci
sarà un autunno fatto di foglie gialle, arancio e
rosse, di ceste di vimini intrecciate a lume di
candela, di sapore di pane raffermo ammollato e
ben oliato, di tepore delle prime braci, di profumo
di vino e castagne.
Io sono una foglia e come le altre cadrò (non a
caso) secondo il piano per me stabilito, dopo che
avrò degustato tutti questi piaceri della vita, ma
anche patito le sue inevitabili disarmonie.
Perché il buono si apprezza solo rendendosi conto
e capendo a fondo il malamente.
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