Era un pomeriggio di giugno, mite e profumato.
Seduta sulle scale di casa, i gomiti sulle ginocchia, il sole in faccia, Maria meditava silenziosa. La sua mente diventava leggera e serena.
Portandosi i palmi delle mani sugli occhi, i raggi del sole non colpivano più le sue palpebre e i colori che prima percepiva, diventavano d’un tratto solo buio.
Rimaneva così in silenzio per ore, tendendo l’orecchio, ascoltando l’immensità che la circondava. Il cinguettare di un uccello, il ronzio di un insetto, il fruscio delle foglie mosse dal vento, per non parlare delle “morbide” fusa del suo gatto.
Poi d’un tratto quel rumoroso silenzio della natura le toccava il cuore che iniziava a guardarsi dentro e a palpitare sempre più veloce, ricordandola bambina, poi più grande e ancora e ancora fino alla grande luce.
Con un certo affanno Maria riapriva gli occhi, chi l’ha detto che il silenzio fa sentire soli, in lui possiamo ritrovare l’immensità del mondo e della nostra vita, passata presente e futura!
(Tema: Silenzio - Max 1000 caratteri)
Seduta sulle scale di casa, i gomiti sulle ginocchia, il sole in faccia, Maria meditava silenziosa. La sua mente diventava leggera e serena.
Portandosi i palmi delle mani sugli occhi, i raggi del sole non colpivano più le sue palpebre e i colori che prima percepiva, diventavano d’un tratto solo buio.
Rimaneva così in silenzio per ore, tendendo l’orecchio, ascoltando l’immensità che la circondava. Il cinguettare di un uccello, il ronzio di un insetto, il fruscio delle foglie mosse dal vento, per non parlare delle “morbide” fusa del suo gatto.
Poi d’un tratto quel rumoroso silenzio della natura le toccava il cuore che iniziava a guardarsi dentro e a palpitare sempre più veloce, ricordandola bambina, poi più grande e ancora e ancora fino alla grande luce.
Con un certo affanno Maria riapriva gli occhi, chi l’ha detto che il silenzio fa sentire soli, in lui possiamo ritrovare l’immensità del mondo e della nostra vita, passata presente e futura!
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