Amal, la rosa di Damasco

Per Amal le rose che spuntavano tra le crepe, avevano la sembianza di qualcosa di conosciuto, di un profumo, di un’idea.
Forse prima di lei, qualcuno le stava carezzando, ammirando, con le dita bambine forse le stava sfiorando.
Poi il boato, l’impeto del vento caldo che scaglia via per poi riportare a sé.
Il boato che non dà tempo di capire, di reagire; che ti riporta ad essere polvere fra la polvere, che toglie la speranza e lascia solo un silenzio assordante, rotto da pianti e lamenti.

Ma Amal sa che dovrà finire, qualunque cosa succeda, rinascerà più ostinata di prima, come le sue rose.

(Ha partecipato al Concorso letterario "Sembianze" indetto per iniziativa della compagnia teatrale Hirondelle - E' stato scelto tra i 30 testi partecipanti alla finale a cui non ha potuto però partecipare per impossibilità di presenziare alla premiazione, così come previsto dal regolamento)


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