Seduto sul ceppo di un abete tagliato di fresco,
osservava il frenetico lavorio delle formiche, che
stavano smantellando una cavalletta morta da
poco.
Con lo sguardo perso, allungò la mano per rubare
al bosco un filo d’erba, lo portò alle labbra e iniziò
a suonare.
“PerDiana, PerBacco, PerGiove… Che musica
soave!”
A raccontare di quello strano incontro, lo
avrebbero preso di certo per visionario.
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